sabato 31 dicembre 2011

La Grande Guerra sui Lagorai

Di particolare interesse sono i numerosi resti dei baraccamenti militari del conflitto mondiale del 1915-1918, parte dei quali ben arroccati su inaccessibili creste rocciose. Non è nemmeno raro imbattersi ancora in resti di utensili militari e a riguardo è consigliabile il passaggio (per altro obbligato per la translagorai) al Rifugio Cauriol (m. 1600) che conserva al suo interno una discreta collezione di oggetti ritrovati (scarpe, padelle, armi, utensili, libri). Ma ora un pò di storia, descritta molto sommariamente, ma utile ad acquisire uno sguardo più critico, attento e rispettoso durante le escursioni in questi luoghi.
Correva l’anno 1915 quando la 90ª Divisione di Fanteria austro-ungarica stava appostando la controffensiva alle truppe italiane, che stavano avanzando da sud, proprio sul Lagorai.
Scelse questa catena proprio per le sue caratteristiche morfologiche. Verso sud si presenta come una lunga bastionata rocciosa interrotta solo da stretti passaggi obbligati, che provvide a rafforzare ulteriormente con una fitta rete di trincee, teleferiche, mulattiere, casermette e gallerie.
L’Italia schierava invece la 15ª Divisione composta dalla Brigata Venezia, Brigata Abruzzi, Battaglioni Alpini Feltre e Val Cismon, il 2° Reggimento Bersaglieri e l’84° Reggimento di Fanteria.
Il 24 Maggio 1915 gli italiani iniziarono l’avanzata in questo settore attestandosi inizialmente sulle direttrici di Forcella Valsorda, Cima d’Arzon, Stretta di Pralongo, Val Regana e Forcella Magna.
Nei mesi successivi conquistarono Monte Cima, Cima Rava, Cima D’Asta, Passo Cinque Croci e il Castellazzo nei pressi del Passo Rolle.
Nell’estate del 1916 le azioni di punta nel Lagorai vennero brillantemente condotte dal Magg. Gen. Giuseppe Ferrari a capo del "Nucleo Ferrari". L’attacco venne sferrato il 21 luglio 1916 dopo alcuni giorni di avanzate notturne nei punti chiave di Forcella Ceremana, Passo Colbricon e Cavallazza. L’effetto sorpresa portò fruttuosi risultati che fecero retrocedere le truppe austro-ungariche sul Piccolo Colbricon, mentre la scoscesa cordigliera di Ceremana e Vallon era saldamente in mano al "Nucleo Ferrari".
Nell’agosto dello stesso anno l’attenzione si spostò contemporaneamente verso Cima Cece e il Monte Cauriol.
La prima doveva essere un’azione diversiva per indebolire la controffensiva all’azione principale, che si sarebbe tenuta sui fianchi sud-est del Monte Cauriol da parte degli alpini del Battaglione Monrosa e sud-ovest dagli alpini del Battaglione Feltre.
Entrambe le avanzate fruttarono prima la conquista di Cima Cece, Forcella di Cece e Forcella Valmaggiore e successivamente, anche sul settore principale, il Monte Cauriol.
Quest’ultima battaglia è tristemente nota per i sanguinosi scontri che portarono al massacro corpo a corpo di entrambi gli eserciti sotto i furiosi colpi di artiglieria.
Da Cima Cece l’occupazione dei reparti italiani si aggiudicò anche il Coltorondo (14 settembre), il Cardinal (23 settembre) e la quota 2456 della Busa Alta (5 ottobre).
Quell’anno ebbe purtroppo inizio un rigidissimo inverno che contribuì ad aggravare le perdite di vite, già altissime in quell’anno su entrambi i fronti a causa delle valanghe che spazzarono via interi reparti e il freddo che martoriò in particolare le postazioni più in quota.
Al termine dell’inverno si censirono sommariamente in tutto il settore del Lagorai, dall’inizio della guerra, circa 10.000 morti solo fra le truppe italiane.
Da quel momento in poi, l’idea di una discesa degli italiani fino in Valle di Fiemme fu abbandonata a causa dell’indebolimento dell’esercito subìto soprattutto durante il precedente inverno.
La guerra sul Lagorai divenne così guerra di trincea mirata solo al mantenimento delle posizioni.
Fu la battaglia del Piave nel 1918 che sancì la disfatta dell’esercito austriaco e il relativo ritiro verso nord.
Le truppe italiane scesero a Cavalese l’11novembre 1918.

Entrata del Comando sulla Cavallazza Piccola


Il Colbricon con vestito invernale


Il Cauriol


La Busa Alta vista dal Cardinal


Il Cauriol visto dal Cardinal


La Catena dei Lagorai vista da Cima Cece


Postazione su Cima Cece


In vetta al Cauriol

5 commenti:

  1. Complimenti per il blog e per le belle foto. Sono capitato qui per caso ma devo dirti che in questo articolo purtroppo non c'è un'affermazione giusta, e in vista del Centenario forse sarebbe il caso di correggere questo articolo. Qualche esempio: nel 15 gli AU non preparavano nessuna controffensiva, ma si sono ritirati per convenienza strategica sui Lagorai. Il nucleo Ferrari di slancio conquistò Cavallazza e Colbricon orientale, quello occidentale lo prese e lo perse rapidamente nei mesi successivi. NON sono MAI state conquistate Ceremana, Vallon, Valmaggiore, Coltorondo e Cece (qui stiamo cercando con altri esperti di capire fin dove un nucleo di rocciatori alpini è riuscito ad arrivare nella salita). L'attacco al Cauriol era invece un diversivo per l'azione verso Cece Valmaggiore, e fu il maggiore e inatteso successo nella zona, mentre su Busa Alta e Cardinal furono conquistate solo le anticime meridionali. Quanto ai 10.000 morti in un inverno in Lagorai non so dove stia scritto, è enormemente esagerato. Consiglio Soldati contro Montagne e tra le rocce il vento e la neve, ottimi libri.

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  2. Salve, innanzitutto ringrazio per i complimenti anche se è da molto che non aggiorno più questo blog, causa trasferimento su nuova piattaforma al seguente indirizzo: http://passionetrekking2013.altervista.org
    Come potrà leggere nella pagina di introduzione alcuni articoli sono presi in rete e altri ancora suggeriti da utenti che frequentano il blog.
    L'articolo in questione è uno di quelli. Visto l'ampio raggio della questione storica, non posso accertarmi della veridicità di quello che mi vien dato da pubblicare. Sarebbe per me un enorme lavoro che va oltre le mie possibilità di disposizione che do al blog.
    Sarebbe eccezionale ricevere uno scritto più dettagliato e più vicino a quello che realmente è accaduto su quei monti, in modo da sostituire in toto quanto riportato nell'articolo.
    Ringrazio inoltre il suggerimento delle letture il quale posso assicurare di aver già letto, sia Soldati contro Montagne dell'ottimo Adone Bettega, anche Grande Guerra in Val di Fiemme, Fassa e Biois, sempre di Bettega, Sull'aspre Cime del Monte Cauriol di Luca Girotto e Monte Cauriol 1916 del compianto Aldo Zorzi.
    Ringraziando per il suo intervento voglia accogliere da parte mia i più cordiali saluti

    Pasquale De Rosa
    http://passionetrekking2013.altervista.org

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  3. Salve Pasquale, non conoscevo il nuovo blog, l'ho visitato e lo trovo molto ben realizzato.
    Se vuole qui, da pagina 6, trova un efficace riassunto della guerra in Val di Fiemme e sui Lagorai: http://www.comprensoriovaldifiemme.it/UploadDocs/1424_La_Grande_Guerra_in_Val_di_Fiemme_definitivo.pdf
    Si tratta di un documento tecnico a cui contribuii anche io, e a parte una "licenza poetica" sulla cima del Cauriol abbassata a causa del bombardamento subito, riassume tutti gli eventi storici con precisione e si basa sulla bibliografia che anche lei ben conosce.
    Di nuovo complimenti per il suo lavoro
    cordialmente

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  4. Ho letto attentamente quanto da Lei indicato e sarebbe per me una ottima sostituzione a quanto riportato nel mio blog, ma la domanda è questa: posso tranquillamente riportare nel mio blog quanto scritto nel suo documento?.
    Saluto cordialmente ringraziando ancora per i complimenti.

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  5. Mi sono informato, lei può riportare il testo nel suo blog, è però necessario citare:
    1) il titolo del documento: La Grande Guerra in Val di Fiemme - progetto preeliminare
    2) l'autore: Comunità territoriale della val di Fiemme - Tavolo Grande Guerra
    un saluto cordiale e un augurio di buon lavoro

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