sabato 24 dicembre 2011

Cima Bocche

La Cima Bocche è nota per la gran quantità di reperti della Grande Guerra, conseguenza del lungo conflitto che si ebbe dal 1915 al 1917.
Italiani posizionati su Cima Iuribrutto, austriaci su Cima Bocche che resistettero per 29 lunghi mesi ai continui assalti dei fanti italiani che lasciarono sul terreno migliaia di morti. Ancora oggi fra i sassi di dolomite e calcare dei canaloni e delle pietraie si possono trovare frammenti di ossa umane. La carneficina cessò nel novembre 1917 quando le truppe italiane ripiegarono dopo la rotta di Caporetto.

Il nostro itinerario inizia da Malga Vallazza a quota 1935 sulla strada che sale da Paneveggio al Passo Valles.
Imbocchiamo il sentiero 631 a sinistra della malga che immediatamente inizia a salire in un bosco di abeti con bellissimi panorami che si aprono verso Passo Valles. Usciti dal bosco la mulattiera piega a sinistra e ci troviamo su un piccolo pianoro che attraversiamo diagonalmente. Oltrepassata la piana ci affacciamo nel vallone di Iuribrutto. Il lago è poco più in basso dove lo raggiungiamo in breve per un sentiero ripido in discesa.Dopo la sosta d'obbligo sulla riva proseguiamo il persorso ancora in discesa su terreno seguendo i classici segnavia bianchi e rossi. Ad un bivio con tabelle ci viene indicata Forcella Iuribrutto. Attraversiamo il Rio di Iuribrutto salendo costantemente per il sentiero. Arriviamo su un piccolo tratto pianeggiante in una verde conca attraversata dal ruscello (m. 2295). Da qui, salendo ancora un ultimo tratto, raggiungiamo la Forcella Iuribrutto, dove troviamo un utile riparo. A destra un sentierino conduce sulla Cima Iuribrutto, davanti a noi ne scende uno al Passo San Pellegrino, noi invece seguiamo a sinistra il segnavia 628 passando sotto una parete di roccia ed entriamo in una zona di grandi
massi. Seguiamo con attenzione gli ometti e i segnavia in quanto la traccia di sentiero in questo luogo è praticamente sparita. Il sentiero diventa più ripido ma agevole fino ad uscire su una sella rocciosa. A sinistra il sentiero 626 scende a Malga Bocche, noi proseguiamo a destra, in salita lungo il crestone che scende da Cima Bocche, tra resti di trincee, baraccamenti e fortificazioni, matasse di filo spinato, lamiere, schegge, paletti di legno.
Passiamo accanto ad una grotta ricovero con in basso il vallone che scende da Forcella Iuribrutto.
Sempre seguendo il costone, costeggiamo tratti di trincea, a volte anche al loro interno ed arriviamo ad un bivio con tabelle. Poco più in basso, a 10 minuti di distanza, si trova il Bivacco Renato Jellici. Continuiamo verso l’ormai vicina Cima Bocche per un ultimo tratto di salita e raggiungiamo il crocefisso di vetta. Da qui ammiriamo uno stupendo ed immenso panorama sulle Dolomiti, il Latemar, il Catinaccio, il Sassopiatto con il Sassolungo. Poi il gruppo del Sella, la Cima Uomo, la Marmolada, il Sorapiss e poco più lontano l'Antelao; e ancora, la vicina Cima Iuribrutto, il Civetta, il Mulaz, le Pale di San Martino e la Catena dei Lagorai; in basso l'abitato di Moena e sotto il Passo San Pellegrino.












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