LE OPERE REALIZZATE PER INIZIATIVA
DELL’AZIENDA DI MOENA
Una <<ferrata>> e due bivacchi
lungo i crinali delle Bocche

NUMEROSE PERSONALITA’ HANNO PARTECIPATO
ALL’INAUGURAZIONE DELLE OPERE
Al rifugio con salsicce, polenta e vino

Il bivacco (quota 2.333) è in muratura: una lapide ricorda che è stato dedicato a Sandro Redolf, assessore comunale e membro del consiglio dell’AAS prematuramente scomparso. Come bivacco è piuttosto capace. Quattro cuccette, alcune panche, camino e cucina. In caso di necessità può ospitare molte persone, un pò strette, ovviamente, ma al coperto. Un bel lavoro davvero.
Arriva con elicottero monsignor Fortunato Rossi, supera gli ottant’anni, ma scende dal velivolo come un ragazzo.
E’ l’ora della messa: nella selvaggia conca di Bocche (aspra e forte, direbbe il poeta) ritorna il silenzio. Don Rossi ricorda i cruenti combattimenti svoltisi nella zona durante la guerra 1915-18 e auspica un mondo di pace.
Dietro al bivacco sta cuocendo la polenta in giganteschi paiuoli. Centinaia di salsicce emanano dalla enorme griglia un profumo che fa agitare i presenti. Ma ci sono anche grandi forme di formaggio locale. Il vino, abbondante, è di quello tipico. Tutto scompare in poco tempo. Viene anche un pò di sole. Tony Gross, intervenuto alla cerimonia in rappresentanza delle guide alpine del resto della valle, sale in elicottero ed Abram lo porta, con l’assessore Betta, a fare un giro di ricognizione. Parliamo con diversi gitanti. Cosa fate ora? <<Andiamo a provare la nuova ferrata>>. E ci va anche l’assessore al turismo della provincia, in perfetta tenuta alpinistica. Il coro rimane a dà sfogo a tutto il suo repertorio. Ardelio Turri ha tenuto un lungo ed applauditissimo discorso. Citati e ringraziati i materiali esecutori delle opere (Tobia Zanon, Valerio Defrancesco, Giuseppe e Domenico Sommariva) e la squadra di volontari che hanno collaborato (Adriano Damolin, Claudio e Fabrizio Weber, Federico Avico, Franco Bellante, Fabrizio Defrancesco, Settimo Rossini, nominato il progettista Armando Leopardi e messa in risalto la fatica di Federico Bellante, consigliere dell’Azienda Turistica che ha speso molte giornate per seguire i lavori dando validi e preziosi consigli) il suo grazie è andato alla Provincia, alla Comunità di Fiemme, alle Fiamme Gialle, al loro comandante Dassori, ai suoi uomini che hanno dato fondamentale aiuto nella costruzione della ferrata del Gronton (Fernando Dellantonio, Aurelio Nones, Giovita Casali, Emilio Ciammetti, Natale Corradini, Ivo Poletti, Mauro Bontempelli e Silvano Zorzi).
Ha poi messo in risalto le peculiarità invernali del Lusia e del San Pellegrino, sottolineando l’importanza delle anzidette zone agli effetti del turismo estivo ringraziando ancora una volta la stampa, la televisione, la radio, gli operatori cinematografici, che hanno contribuito a far conoscere le località. Il suo discorso è continuato a lungo avendo toccato l’aspetto storico della catena di Bocche, teatro di sanguinosi scontri nel corso della prima guerra mondiale.
______________________________Articolo tratto dal quotidiano "ALTO ADIGE" di lunedì 25 agosto 1980
Alcune immagini del Bivacco Redolf, oggi
Nessun commento:
Posta un commento